domenica 30 dicembre 2012

CASALINGHE SOCIAL CLUB: fino al 6 gennaio 2013 al Teatro Belli

TEATRO BELLI
fino al 6 gennaio 2013
CASALINGHE 
SOCIAL CLUB
di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi
con Francesca Bianco, Diana Detoni, Anna Casalino, Monica Belardinelli
Musiche originali Francesco Verdinelli
Regia di Carlo Emilio Lerici

Credi fermamente che nella tua vita debba esserci altro che non sia solo pulire, lavare, spazzare, cucinare, apparecchiare, stirare e portare a spasso il cane dei tuoi figli, e lo credi al punto di mollare tutto e di andare a pulire, lavare, spazzare, cucinare, apparecchiare, stirare a casa d'altri, dove almeno ti pagano?
Sospetti che tuo marito ti sia infedele e il tuo tempo lo passi a controllare chiamate ed SMS, frugare tasche, analizzare estratti conto, architettare ipotesi, studiare il detto e il non detto, guardarlo mentre dorme aspettando che si tradisca nel sonno, nelle pause gli spii il profilo Facebook e ti auguri di "beccarlo" presto, così puoi divorziare e finalmente cominciare a rilassarti anche tu?
Sei assolutamente convinta di essere più giovane di quel che dice lo specchio, di assomigliare ancora alla foto a bianco e nero sulla patente, ti pesi di nascosto, mangi carote bollite, progetti il primo "interventino" estetico e ti sorprendi a fissare con un pizzico di invidia ogni figura femminile snella e scattante, anche se si tratta di tua figlia?
Se ti riconosci in uno di questi tre profili e pensi che gli altri due appartengano a delle povere squilibrate mentre tu sei una persona assolutamente normale, beh, allora hai un problema, ma statisticamente fai parte di una maggioranza molto ampia.
Se invece tu non sei affatto così e, soprattutto, non vuoi diventare così, non illuderti: la vita riserva spesso delle sorprese e un giorno potresti scoprire di far parte anche tu del Casalinghe Social Club!
Dagli stessi autori del grande successo comico "Sto un po' nervosa", un nuovo esilarante spettacolo tutto al femminile.
SPECIALE CAPODANNO - DOPPIO SPETTACOLO
Ore 19,30 - euro 30,00
Per chi poi va a fare il cenone, brindisi e rinfresco con gli attori a fine spettacolo.
Ore 22,00 - euro 50,00
Per festeggiare insieme la mezzanotte con brindisi, lenticchie e cotechino.
TEATRO BELLI
Piazza Sant'Apollonia, 11/a  - 00153 Roma
Tel. Biglietteria  - 06.5894875 - Fax 06.5897094
info@teatrobelli.it - www.teatrobelli.it
orario spettacoli: dal martedì al sabato 21.00 – domenica 17,30 – lunedì riposo
25-26 dicembre ore 21,00 – 31 dicembre ore 19,30 e ore 22,00 - 1 gennaio ore 17,30
prezzi: Intero € 18,00 - Ridotto 13,00

PASTORI

Teatro Oratorio Padri Barnabiti
 5 gennaio 2013 - ore 21
Roma Città Natale - Zètema - Progetto Ateneo presentano
PASTORI
Tratto dal testo sacro dell'Abate Perrucci

 "La cantata dei Pastori"
Con 
PAOLA SURACE - GIANCARLO MICI - 
NICOLA DE SANTIS - GIANLUCA ROSSI - 
ELISABETTA MELCHIORRI - LAURA MONACO
IVAN BERTOLAMI
Supervisione musicale Giancarlo Mici
Direzione tecnica Tommaso Mercogliano
Regia MARCO PROSPERINI
A partire dall'immediato dopoguerra, le rappresentazioni de "La Cantata dei Pastori" diminuirono sino a quasi scomparire del tutto dai teatri, per essere allestite solo da qualche associazione filodrammatica o in qualche sala parrocchiale. La "Cantata dei Pastori" è stata, comunque, un appuntamento fisso ed inderogabile in prossimità e durante le feste natalizie. Com'è noto essa è una favola pastorale tra il sacro e il profano, scritta nella seconda metà del '600 da Andrea Perrucci, palermitano di nascita ma napoletano di adozione, poeta dialettale più noto sotto lo pseudonimo di Casimiro Ruggiero Ugone.
Scopo del nostro progetto è quello di far ricordare o conoscere al pubblico, la spontaneità e la ricchezza di contenuti dei vari personaggi della Cantata. Né il nostro studio prescinde dalla riscoperta dell'arte presepiale e della storia artistica napoletana, ricreando sulla scena la stessa atmosfera popolare, quel particolare momento in cui il presepe, fatto da pastori immobili, comincia ad animarsi. Per raggiungere questo nostro obiettivo, abbiamo sviluppato lo spettacolo componendolo di "quadri" di arte varia. Tradizione e modernità in occasione del Santo Natale.
Teatro Oratorio dei Padri Barnabiti
Via Ulisse Seni, 7 - Roma 
Info: 060608
Ingresso libero

Torna in scena TI SPOSO MA NON TROPPO l'esilarante spettacolo di Gabriele Pignotta dall'8 al 20 gennaio al Teatro Ghione

TEATRO GHIONE
dall'8 al 20 gennaio 2013
Marco Belardi e Comedy&co presentano
TI SPOSO, MA NON TROPPO
scritto, diretto e interpretato da Gabriele PIGNOTTA
con Fabio Avaro, Cristina Odasso, Siddartha Prestinari

Prima o poi doveva accadere che Facebook approdasse in un testo teatrale. Seguendo la fortunata scia dei suoi ultimi successi, Gabriele Pignotta, nella tripla veste di autore, interprete e regista, propone al suo pubblico, una nuova commedia tratta da una storia vera, fresca, divertente e simpaticamente attuale sui rapporti di coppia che nascono e muoiono sul web.
Una coppia collaudata che dopo sette anni di convivenza sta finalmente per sposarsi, un fisioterapista seduttore a tempo pieno e una ragazza abbandonata sull'altare sono i protagonisti di questa simpatica vicenda che, complice la chat di Facebook, intrecciano le loro esistenze tra esilaranti equivoci, scambi d'identità e confusioni emotive fino al sorprendente finale. Commedia sentimentale ed estremamente divertente, grazie anche alla bravura dei giovani ma valenti attori che riescono a trasmettere il loro stesso divertimento al pubblico,"Ti sposo, ma non troppo" affronta con tenerezza le problematiche di sempre, la coppia, il matrimonio, i tradimenti,il tutto condito da un po' di realtà virtuale che spesso si trasforma in reale con risvolti sorprendenti.
E presto "Ti sposo, ma non troppo" sarà un film per il cinema scritto, diretto ed interpretato da Gabriele Pignotta e prodotto da Marco Belardi e Filmauro. 

(Ilda Ippoliti)

Note di regia
Lo spunto iniziale di "Ti sposo ma non troppo", secondo le mie intenzioni, era raccontare con semplicità una storia d'amore "contemporanea".
Quelle, per intenderci, che iniziano e finiscono su social network come facebook o quelle alla portata di un "clic", che spesso riservano qualche sorpresa di troppo.
Una storia ricca di equivoci, tradimenti e sorprese dei "maniaci del chattare", in cui non sarà difficile riconoscere aspetti della nostra quotidianità.
Di fatto, la commedia affronta il disorientamento della cosiddetta "generazione di mezzo", quella dei 30-40enni incastrati tra le regole e i valori tradizionali trasmessi dai genitori e la "leggerezza" dei nostri giorni svuotata da tali principi. Una generazione che sembra avere qualche difficoltà ad assumersi responsabilità e a vivere rapporti stabili, ma che riesce sempre ad inventarsi soluzioni di emergenza per continuare un'esistenza che, tutto sommato, finisce anche per soddisfarli. (Gabriele Pignotta)

TEATRO GHIONE
Via delle Fornaci, - Roma (San Pietro)

WORDSTAR(S) con Ugo Pagliai dall'8 al 20 gennaio 2013 Teatro Vascello Roma


TEATRO VASCELLO
dall'8 al 20 Gennaio 2013
Teatro Stabile del Veneto presenta
WORDSTAR(S)
di Vitaliano Trevisan
con Ugo Pagliai
Paola di Meglio e Alessandro Albertin
e con Paola Gassman
regia Giuseppe Marini

Note di regia
Sebbene poco incoraggiata, quando non decisamente maltrattata, la nostra drammaturgia contemporanea mostra, malgrado tutto, importanti segnali di vitalità da cui si stagliano delle punte avanzate di cui vale la pena occuparsi. Un plauso e un ringraziamento particolari, dunque, al Teatro Stabile del Veneto e al suo direttore per questa esemplare e significativa controtendenza.
Wordstar(s) di Vitaliano Trevisan è, lo affermo subito e con imprudente faziosità, un testo importante, a suo modo, un classico. In primo luogo per la sua qualità meta-testuale e metadrammatrica, capace di fare del medium usato il proprio tema e la propria narrazione. Il linguaggio e la scrittura diventano, in modo autoriflessivo, materiale del racconto, la forma stessa diventa sostanza narrativa.
Ulteriore motivo di originalità e fascinazione, Wordstar(s) è scritto senza punteggiatura e con gli 'a capo' tipici delle strutture versali e funzionali alla proposta di una lingua artificiale, ricreata in provetta, che aspira a farsi distillato purissimo, partitura.
L'artificio è tuttavia così abilmente condotto e sorvegliato da conservare al linguaggio il suo simulacro di quotidianità. A ribadire la centralità tematica della scrittura, insieme al titolo (WORDSTAR è, nel linguaggio del computer, un programma di scrittura, peraltro ormai obsoleto) lavora un sottotitolo, altrettanto suggestivo: ritratto di scrittore come uomo vecchio (mi è parso subito il titolo di un quadro di Francis Bacon e questa forte suggestione non ha mancato di reclamare i suoi diritti e le sue urgenze in sede scenografica, nei costumi, nell'uso della luce e del colore, appunto, alla Bacon).
Ma è la scelta dello scrittore a chiudere coerentemente il cerchio di questa profonda meditazione sulla scrittura. E quale altro scrittore se non Samulel Beckett, che ha dedicato (sacrificato) l'intera esistenza alla sua irriducibile ossessione per il linguaggio e che ha spinto la letteratura e il teatro al limite delle loro (im)possibilità espressive, portandole al collasso per usura. Lo scrittore che, partendo dal presupposto che l'immaginazione è morta e la vena creativa esaurita, corteggia l'idea della fine della letteratura e della parola che si stempera nel silenzio da cui trae origine e a cui vuol fare ritorno. Lo scrittore più fedele all'idea dell'arte come fallimento inevitabile ("essere artista è fallire – scriveva – così come nessun altro ha il coraggio di fallire" o ancora "nessuna capacità di esprimere… insieme all'obbligo di esprimere").Tenendosi al riparo dalla cronistoria o dalla biografia teatralizzata, Wordstar(s) narra (con libertà immaginativa che ha consentito possibili e pertinenti pennellate bernhardiane nella composizione del ritratto) gli ultimi giorni - o forse ore - di vita del grande scrittore, colto nella sua quotidianità comicamente scandalosa. La vertigine del pensiero e il tormento creativo dell'artista si coniugano con la tragicomica goffaggine dell'uomo, letteralmente in mutande, e di un corpo, cervello compreso, che va in malora e che impedisce le più elementari attività quotidiane, come tagliarsi le unghie dei piedi. Al flusso monologante del protagonista fanno da contrappunto le due figure femminili di Suzanne e Billie – la moglie e l'amante - che nel loro chiacchiericcio post mortem, logorroico e delirante, sembrano proprio (e così le ho trattate registicamente) due creature beckettiane nel loro teatrino purgatoriale…così da avere sullo stesso palcoscenico lo scrittore e il suo teatro in un alternante doppio registro con cui, a mio avviso, respira il testo-spettacolo. Analogo trattamento, un po' meno marcato, per la figura del giornalista-professore-biografo Knowson, che vagheggia fortune editoriali sulla vita di Samuel. Ringrazio ancora chi ha ritenuto di dover affidare a me la cura registica di questo atto di nascita. Nel farlo ha forse tenuto conto di quella sorta di primo amore per il gigante irlandese come nulla osta ad occuparsi di Wordstar(s), o, forse, per favorire un avvicinamento di due beckettiani incalliti, quali Trevisan e me…
E grazie a Ugo Pagliai che ha immediatamente creduto nel progetto abbracciandolo col coraggio e la spericolatezza del grande artista della scena… anche se abbiamo immediatamente escluso di lavorare in maniera mimetica alla costruzione di questo ritratto, fare Beckett non era uno scherzo…guardatelo e ascoltatelo: una meraviglia. (Giuseppe Marini)


Note dell'autore
WordStar, il più diffuso programma di scrittura prima dell'avvento di Microsoft Word. 
Niente più stelle, solo parole. Allo stesso modo, come un programma di scrittura ormai obsoleto, si spegne un vecchio scrittore, Samuel – direttamente ispirato alla figura e alla biografia di Samuel Beckett –, incalzato dal ricordo della moglie e dell'amante, entrambe inaspettatamente morte prima di lui, e tormentato dalla presenza del direttore di una rivista di studi a lui dedicata, che cerca di carpirgli un'ultima "illuminante" dichiarazione.
(Vitaliano Trevisan)

Trailer: http://youtu.be/YzN42EUX6QE
Teatro Vascello
Via Giacinto Carini, 78 – Roma (Monteverde Vecchio) 
biglietti: intero 20,00 euro, ridotto 15,00 euro - studenti, promozioni gruppi di almeno 10 persone 12,00 euro
promozione@teatrovascello.it - botteghino@teatrovascello.it 
orari: dal martedì al sabato ore 21 domenica ore 17.00

"NON SARA' MICA LA FINE DEL MONDO?!" dall' 8 al 27 gennaio 2013 al Teatro de' Servi

TEATRO DE' SERVI
 dall'8 al 27 gennaio 2013
La Bilancia Produzioni presenta
Non sarà mica 
la fine del mondo?!
Scritto e diretto da Roberto Marafante
con 
Alessandra Ierse, Paolo Labati, Ussi Alzati 
e Simone Colombari
La voce del bidello: Massimo Valli – La voce di Francesco: Guglielmo Calvi
Scenografia: Andrea Dell'Orto – Costumi: Daniela Piloni -  Musiche: Ariele Manfrini
Luci: Nicolò Leoni – Coreografie: Lilla Vancheri

E' la tenebrosa sera del 21 dicembre e sono in corso le udienze dei professori di fine quadrimestre.  La  signora Lina, all'incontro, scopre che la professoressa di italiano di suo figlio Francesco è l'amante del marito Carlo, eminente ginecologo. L'affare si complica quando arriva anche Carlo a parlare di suo figlio con Leonardo, il professore di filosofia, e scopre che è l'ex marito della sua amante, cioè la professoressa d'italiano.
I quattro si troveranno chiusi dentro la scuola, mentre la temperatura scende sotto lo zero, piccole ma ripetute scosse di terremoto sfaldano il soffitto, attacchi di panico impediscono al ginecologo di parlare, il cellulare non ha campo perché la scuola è schermata, c'e' chi porta addirittura una pistola nella borsetta… Non sarà mica arrivata veramente la fine del mondo? Nella commedia scolastica, dai risvolti catastrofici, una esilarante resa dei conti di quattro persone sull'orlo della crisi di nervi.
Teatro de' Servi
 Via del Mortaro, 22 (Via del Tritone) - Roma
 Info: 06.6795130 www.teatroservi.it

Prezzi dei biglietti: Platea Intero € 20 - Ridotto € 16 / Galleria Intero €17 – Ridotto € 14
Spettacoli dal martedì al venerdì ore 21 - Sabato ore 17.30 - 21.00 - Domenica 17.30 -
Lunedì riposo
Ufficio Stampa Carla Fabi - Barbara Ghinfanti Mail: info@fabighinfanti.it

lunedì 10 dicembre 2012

IL DRAGO fino al 16 dicembre al Teatro Nuovo Colosseo di Roma

Teatro Nuovo Colosseo
fino al 16 dicembre 2012
IL DRAGO
di E. Schwarz
con
Francesco Bauco (Lancillotto), Giuseppe Santilli (Il Drago), Claudio Zarlocchi (Il Gatto)
Francesca Petretto (Elsa),
Alessandra Chiappa (Borgomastro), Giuseppe Arnone (Heinrich),Arianna Adriani (Signora Charlemagne),
Mario Sechi (Sentinella-Asinaio-Servitore)
E con la partecipazione della piccola Alessandra De La Fortuna Sciveres
Costumi: Giuseppe Santilli - Scene: Marianna Sciveres
Regia Video: Flavio Parente - Make Up Artist: Valentina Sarti Magi
Coreografie: Marica Gallo - Direzione Tecnica: Angelo Ugazzi
Assistente Regia: Eugenia Cortese - Ufficio Stampa - Rocchina Ceglia
Regia - Beatrice Gregorini

Otto attori in scena si muovono tra costumi meravigliosi e musiche coinvolgenti...
Riuscirà il bello e valoroso Lancillotto, interpretato da Francesco Bauco, a salvare e ridestare il villaggio dalla schiavitù del Drago?
"Il Drago" è una fiaba filosofico-politica, scritta prima della seconda guerra mondiale, quando, a causa dei complessi rapporti diplomatici tra l'Urss e la Germania, non è stato permesso all'autore sovietico un aperto intervento teatrale contro il mostro del suo tempo: il nazismo.
Per ogni favola che si rispetti non può mancare il "C'era una volta..", il drago, la fanciulla da liberare e il cavaliere pronto a salvare il popolo sottomesso a un tiranno e la vita della ragazza.
Da più di quattrocento anni in una piccola città abitata da gente buona, semplice e tranquilla, vive un drago con tre teste. Un vero e proprio tiranno che, con la collaborazione di ministri, intendenti, generali e segretari, sottomette il popolo. È passato tanto di quel tempo che, per la popolazione, il tiranno non rappresenta più un incubo.
Il popolo, ormai, è incapace di ribellarsi. Tutti sono convinti che il sovrano è buono tanto da amarlo e accettarlo..
Inoltre, per soddisfare le proprie voglie, ogni anno il drago prende in sposa la più bella delle fanciulle ma, al primo abbraccio, queste muoiono
Quell'anno toccava alla cara e timida Elsa, figlia dell'archivista. Allora, non si sa da dove, forse dal cielo, venne il bel Lancillotto che decide da solo di affrontare il mostro e liberare la città.
Anche questa volta tutti vissero felici e contenti o c'è di peggio alle porte della città?

Note di Regia
L' attuale edizione de Il drago valorizza l'aspetto fantastico dell'opera con un allestimento originale e creativo...siamo in un mondo di personaggi e luoghi surreali. Scatola scenica bianca, impressioni pastello.
Sulla scena quasi bidimensionale e onirica si muovono i personaggi della città: hanno la pelle color lillà, testa a punta o piatta, costretti in camici, indossati al contrario, a ricordare le camicie di forza dei "pazzi", imprigionati, alienati allo slancio vitale, alla libertà. Anch' essi bidimensionali, inconsistenti, come la scena, una gabbia bianca, realizzata in plastica trasparente.
I video realizzati sul tema degli elementi naturali: acqua, aria, terra, fuoco, stanno a sottolineare le forze del bene, espresse dall'eroe Lancillotto che filosoficamente vede il male come allontanamento dalla natura. Il mondo si lamenta e soffre perché l'uomo soffre e, fuggendo dalla natura, fugge dalla propria "natura" come essenza e libertà.
Politicamente la decodificazione della fiaba appare chiara: il drago rappresenta il nazifascismo, Lancillotto l'umanità socialista e il borgomastro il capitalismo.
"Se tagli in due un corpo l'uomo crepa, ma se spezzi un'anima diventa docile e sottomessa" dice il drago.
Il mostro, l'oppressore, che toglie libertà, amore, vita agli uomini, forse va ucciso prima di tutto dentro di noi. Riconoscerlo, combatterlo, come fa il prode Lancillotto nel suo ostinato amore per l'umanità, induce ad un umanesimo che diventa ai nostri giorni una prospettiva sempre più necessaria.
Lo spettacolo ha i toni leggeri della favola, una giostra di colori, gioco, fantasia, ma anche tanta ironia…nella metafora cruda della società umana.

Teatro Nuovo Colosseo

via Capo d'Africa 21 - Roma

da martedì al sabato ore 21.00 - domenica ore 17.00

Biglietti. 12 euro. Tessera 3 euro

Per informazioni e prenotazioni.067004932

NAP SOUND - Recital Avanguardistico Partenopeo con Anna a

Auditorium Parco della Musica
Mercoledì 12 dicembre 2012 - ore 21.00
Nap Sound
recital avanguardistico partenopeo

con Anna Ammirati
e con Rocco Siliotto in arte RSX compositore e musicista. 

‘Recital’: interpretazione di versi.
‘Avanguardistico’: l’estremo con cui le parole si confrontano con il suono.
'Partenopeo': è' composto dai versi dei piu grandi autori napoletani


Nap Sound e’ uno spettacolo di Anna Ammirati che parte dalla voglia di condividere il bisogno di rinnovarsi spesso presente in ognuno di noi. Un recital affilato e vibrante per recuperare l’identità e la memoria, utilizzando la voce e il suono digitale.

L'imposizione di modelli culturali che non ci appartengono o meglio, che non ci nutrono più- ribadisce l’autrice-finiscono addirittura con l’avvelenarci".
La cieca e disperante omologazione che ne consegue, sta facendo crescere sempre di più il nostro essenziale bisogno di proteggerci cercando di recuperare le nostre radici. Allora ho cominciato a mettere giù un po’ di appunti, colpita dalle conversazioni quotidiane con persone di diversa condizione sociale e culturale. Ho osservato che la cosa che ci accomuna tutti è l'impotenza di dire ad alta Voce qualcosa, questo sia in pubblico che nel privato. Sì, la Voce, lo strumento più potente che ci è stato donato, l’unica autentica protesi del nostro “io”!

Abbiamo tutti bisogno di gridare-ribadisce l’attrice- ovvero di dar sfogo a qualcosa che ci rende “impotenti” – termine in questo momento molto in voga. Sento spesso dire che siamo un popolo sedato ma nell'ultimo anno ho avvertito e condiviso spesso l'urgenza di un risveglio individuale, un qualcosa che potrei racchiudere in una frase: “facciamo presto!”

Allora ho pensato a Carmelo Bene, un attore capace di costruire non solo la sua carriera, ma tutta la sua l'intera esistenza sulla potenza della Voce. Lui diceva che quando si utilizza una strumentazione fonica, cioè un'amplificazione, non si tratta di allargare o amplificare la parola ma si utilizzano questi decibel per allargare semmai il ventaglio della dinamica, per restituire la Voce alla sua cavità interna. Il suono è infatti la prima cosa che avverte il bambino nel liquido amniotico, ancor prima delle immagini: e qui ritorniamo al bisogno d'identità e di memoria.

Da artista duttile e capace quale oggi è, la Ammirati ha visualizzato il suo spettacolo tornando indietro nei suoi ricordi personali fino al Vesuvio, simbolo della città dove è nata e cresciuta:<< Ho immaginato un suono diventato magmatico- riprende- proprio come avviene nell’attività dei vulcani, circostanza che potrebbe avvenire anche nell’apparente calma del Vesuvio, i cui cratere sembra dormire, ma che potrebbe dare Voce al suo magma da un momento all'altro.

Da qui in avanti è stato facile individuare i testi, anzi ancor meglio i versi in dialetto, per comporre questo spettacolo. La poesia dialettale il suo nutrimento maggiore lo trova in atteggiamenti ed emozioni connessi al colore esterno e all'ambiente delle parole che usa.

La poesia in dialetto chiede soltanto l'espressione e il suono, la qualità intima che richiede ad ogni altra lingua. La scelta di un suono che non andasse a sottolineare il contesto partenopeo è stata immediata.
Il suono di Nap Sound è destrutturazione dei versi, per concedergli così la possibilità di essere abitati da più personaggi.

Auditorium Parco della Musica

Viale Pietro De Coubertin, 30, 00196 Roma
tel.  06 802411

www.auditorium.com

FUGA DAL FUTURO dal 21 al 23 dicembre al Teatro Elettra


TEATRO ELETTRA
21 -22- 23 dicembre 2012
The Producers / Libere Onde Teatro presenta
FUGA DAL FUTURO
a science fiction double feauture!
con Melania Fiore e Aldo E. Castellani
Audio/Luci: Riccardo Santini
Scritto da Aldo E. Castellani
Regia Aldo E. Castellani e Melania Fiore
Siamo tutti interessati al futuro perché è la che trascorreremo gli anni che ci restano da vivere! Ed è proprio nel futuro che verremo trasportati questa sera… per vivere due storie ai confini dell'impossibile!
Ispirato dai più celebri e misconosciuti film e serial di fantascienza e dai fumetti pulp anni 50, scritto e interpretato da Aldo E. Castellani (già cadetto dell'Accademia della Flotta Stellare) con Melania Fiore, Fuga dal Futuro vi porterà là dove nessun spettacolo teatrale è mai giunto prima.
Vedrete… come un laureato in Scienze della Comunicazione possa trovare un onesto lavoro solamente arruolandosi nell'Ente Bonifica Spaziale e viaggiando nello spazio verso l'ignoto!!
Vedrete… come l'invasione aliena arriverà sul nostro pianeta grazie ad un hamburger di McDonald's cotto a puntino!!
Vedrete… come (non) risolvere i vostri problemi lavorativi e di coppia viaggiando nel tempo!!
Vedrete… una splendida fanciulla lottare in una sfida mortale contro… se stessa!!
E rammentate: eventi futuri come questi influiranno su di voi… nel futuro!!!
"Fuga dal futuro"… ovvero due folli avventure di fantascienza… due sguardi ad un domani fin troppo simile al nostro presente! La fantascienza come grande metafora della nostra società: la difficoltà di trovare un'occupazione, la disgregazione dei rapporti di coppia, la difficoltà per una donna nello scegliere tra il lavoro e l'amore… e naturalmente mostri alieni, raggi laser, paradossi temporali e astronavi spaziali.
Teletrasportatevi a teatro!!!
La Storia
Nel primo episodio scopriremo la triste storia di un giovane laureato in Scienze della Comunicazione, che dopo dieci anni di paradossali colloqui di lavoro, precariato e delusioni, decide di dare una svolta alla sua vita… rivolgendosi all'unica istituzione che promette un lavoro "sicuro": l'Ente Bonifica Spaziale.
Siamo infatti nel 2113 e l'Ente si occupa di trovare nuovi pianeti dove trasferire la razza umana. Ma il viaggio nello spazio si rivelerà drammatico, quando il nostro antieroe si ritroverà prigioniero di un pianeta misterioso, dove ogni suo desiderio sembra materializzarsi all'istante.
Riuscirà a tornare sulla Terra e salvare il mondo da un'invasione aliena? E, soprattutto, riuscirà a conquistare un contratto a tempo indeterminato?
Nel secondo episodio, una giovane ragazza si ritrova davanti alla "grande scelta della vita" tra amore e lavoro: cosa fare?  Andare in America e proseguire i suoi studi in quantistica temporale… o rimanere in Italia accanto al ragazzo dei sogni e convolare a giuste nozze?
La nostra protagonista compie la sua scelta… e, come sempre capita, sbaglia.
La sua vita sembra ormai essere irrimediabilmente rovinata, il senso di colpa per aver preso la decisione sbagliata la divora… se solo potesse tornare indietro!
Beh… ma questo si può fare…  dato che lei ha inventato… la macchina del tempo!
Tutto risolto, dunque? Non proprio… E se anche l'altra scelta fosse stata sbagliata?
E se anche chi avesse preso la strada opposta… costruisse una macchina del tempo e tornasse indietro per cambiare la storia?
Teatro Elettra
via Capo d'Africa 32, Roma
spettacoli venerdì 21, sabato 22 dicembre 2012  ore 21:00.  domenica 23 dicembre, ore 18.00
Ingresso: 13,00 euro
Per info e prenotazioni (consigliata): 339.4951776

TUTTO SHAKESPEARE IN 90 MINUTI: risate di Natale con Zuzzurro e Gaspare fino al 23 dicembre al Sala Umberto

SALA UMBERTO
fino  al 23 dicembre 2012
a.ArtistiAssociati di Gorizia - Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona presentano
TUTTO SHAKESPEARE 
IN 90 MINUTI
di Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield
con ZUZZURRO & GASPARE
e con Maurizio Lombardi
ideazione e progetto: Paolo Valerio
traduzione: Paolo Valerio
adattamento e regia: Alessandro Benvenuti

regista assistente e collaborazione
Una sfida teatrale ai limiti dell'incredibile: come condensare l' opera omnia del bardo, 37 opere, in 90 minuti?
Una geniale compagnia di drammaturghi/attori americani ci e' riuscita. Dopo un interminabile successo a Londra, prima nei teatri off e in seguito per più di 10 anni al Criterion Theatre di Piccadilly Circus e tutt'ora in tour a 30 anni dal debutto, per la prima volta in italia, lo spettacolo che diverte fino alle
lacrime decine di migliaia di spettatori di tutto il mondo. La versione italiana si affida a Zuzzurro & Zaspare, maestri della risata, cheassieme a Maurizio Lombardi, giovane attore di talento,raccolgono l'ardua sfida affrontando l'opera con la loro ironia e il loro stile funambolico e paradossale.

Note di regia
Fare Shakespeare tutto in una volta, per me che del bardo di Stratford-upon-Avon non ho mai fatto niente né come regista né come attore, è uno di quei paradossi che ogni  tanto amo vivere. Se poi a propormi la cosa sono due complici con i quali nel tempo ho condiviso altre sfide puntualmente vinte, la cosa acquista ancora più sapore. Con Nino e Andrea è sempre stato così: ci si incontra, si produce vita, e poi si riparte ognuno per la sua strada per ritrovarci quando in loro rinasce il bisogno di cambiare un'altra volta direzione. Non so se sia presuntuoso da parte mia affermarlo, ma credo di essere, per loro, il cuoco che ogni tanto occorre per aggiungere un sapore nuovo ai loro manicaretti artistici. E Tutto Shakespeare in 90 minuti questo è: uno squisito, geniale manicaretto teatrale ispirato dal genio d'oltre Manica. Quasi cento ore sarebbero, infatti, necessarie per rappresentare più o meno seriamente l'intero corpus di opere Shakespeariane; Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield, gli autori del testo, hanno preso il tutto e lo hanno messo a bollire in un pentolone cuocendolo a fuoco lento fino a estrarne un brodo drammaturgico super concentrato che da più di venti anni delizia i palati di un pubblico sempre più vasto ed entusiasta.
Scrive il Today Show: 'Se ami Shakespeare ti piacerà, se lo odi ti piacerà lo stesso'. Fra le tante critiche entusiastiche che lo spettacolo ha raccolto in mezzo mondo, questa, che è la meno trionfalistica, racchiude in sé la verità più vera. Non si resiste infatti al fascino e al peso specifico delle parole di
un grande poeta quando queste vengono dette con la potenza della semplicità e il desiderio, da parte di chi le recita, di far divertire chi ascolta attraverso l'intelligenza che in esse, l'autore di teatro più grande di sempre, vi ha messo facendole diventare, non per caso, immortali. Infine due parole sul terzo interprete: Maurizio Lombardi. È bravo, dotato artisticamente e con una gran voglia di menar le mani teatralmente parlando. E' insomma il perfetto terzo socio della gloriosa Shakespeare Pocket Company, l'unica compagnia teatrale italiana in grado di proporvi al prezzo di un solo spettacolo tutto il corpus drammaturgico del massimo autore teatrale mai comparso sulla faccia della Terra. In tempo di crisi economica, ditemi se questa non è finalmente una buona notizia? (Alessandro Benvenuti)

SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50 - Roma
(06.8068723169925819 / 06.6794753)
Prezzi: da  € 32 a € 12
Orari: dal martedì al sabato ore 21, 2° mercoledì ore 17, sabato ore 17 e 21, domenica ore 17 e 20

IL QUADERNO PERDUTO DI AGATHA CHRISTIE: fino al 23 dicembre al Teatro Stanze Segrete

TEATRO STANZE SEGRETE
dal 4 al 23 dicembre 2012
IL QUADERNO PERDUTO DI AGATHA CHRISTIE

di Massimo Roberto Beato
Con Massimo Roberto Beato, Nicoletta La Terra, Silvia Mazzotta, Giacomo Rabbi, Lorenzo Venturini,

Musiche composte ed eseguite da Lorenzo Troiani
Regia Jacopo Bezzi


Due soci di una casa editrice finiscono sulle tracce di un misterioso quaderno appartenuto ad Agatha Christie nascosto nella locanda di un paesino disabitato dell'Italia, imbattendosi nel ritrovamento di un cadavere senza identità la cui morte è descritta nella bozza di una trama all'interno del quaderno stesso. Un esilarante giallo per tutte le età, dal finale imprevedibile.
Spettacolo incluso nell'iniziativa "Un Abbonamento per tutti "

Teatro Stanze Segrete
Via della Penitenza, 3 - Roma (Trastevere)


spettacoli da martedì a sabato ore 21 dom. ore 19
posti limitati, prenotazione: 06 6872690



Festa per i 5 anni di attività del TEATRO LO SPAZIO il 23 dicembre alle 22

Festa per i 5 anni di attività 
del Teatro Lo Spazio

Il 23 dicembre, alle 22.00, in occasione del quinto anno di attività del Teatro Lo Spazio avrà luogo una festa concerto, un' occasione per scambiare gli auguri di Natale ascoltando dal vivo le belle canzoni di LucioDalla e poi stringersi la mano per un augurio sincero (e non attraverso un sms con il telefonino! :) Una bella serata insieme, con i BMI per ascoltare musicadal vivo e per chi vuole ballare! Social, Drinks & Music .


Teatro Lo Spazio
Via Locri 42  00183- Roma
06 77076486 - 0677204149
info@teatrolospazio.it - www.teatrolospazio.it/
   

PIGIAMA PER 6 fino al 13 gennaio 2013 al Teatro 7

TEATRO 7
fino al 13 gennaio 2013
PIGIAMA PER 6
di Marc Camoletti
con  Marco Zadra e Maurizio Lops
e con Francesca Milani, Giusy Ricchizzi, Raffaella Anastasio, Piergiorgio Saracino
disegno luci: Francesco Mischitelli
fonica: Ted Miller
scene: Marcoi Zadra e Fancesca Misiti
regia: Marco Zadra

Dopo il successo della scorsa stagione Marco Zadra, affiancato dal bravo Maurizio Lops e da una compagnia di interpreti assolutamente perfetti per il suo personalissimo stile comico, torna a cimentarsi con un classico delle commedie degli equivoci, regalandoci una regia ritmata e brillante, che rende irresistibile questo già collaudato marchingegno della risata.
Una coppia, Jacqueline e Bernard, invita in villa un amico di lui, Robert, che è anche l'amante segreto di Jacqueline. L'invito nasconde, però, un altro tranello: Bernard, il tradito è a sua volta traditore ed ha invitato la sua amante, Brigitte, con l'intenzione di spacciarla come la ragazza di Robert.
In questa girandola di ruoli si inserisce anche una cameriera ad ore, ingaggiata per telefono all'ultimo momento.
Dalla penna di Marc Camoletti, uno spettacolo in cui equivoci, gag, vendette e colpi di scena deridono i vizi della piccola borghesia, mentre nel gioco delle coppie i ruoli si intersecano e volteggiano come una giostra che non ferma la sua corsa.

Teatro 7
via Benevento, 23 - 00161 Roma
tel. e fax 06.442.36.382
www.teatro7.it - teatro@teatro
Orari: dal martedì al sabato ore 21.00, domenica ore 18.00, lunedì riposo
Biglietti: € 19,00; ridotto € 14,00 (+ € 1,00 pren. e prev.)
SERATA SPECIALE CAPODANNO: Lunedì 31 dicembre - prenotazione obbligatoria
Prima replica: ore 19.00 - euro 30 (spettacolo + brindisi) Seconda replica: ore 21.30 - euro
45,00 (spettacolo + brindisi di mezzanotte + buffet)
Biglietteria:via Benevento 23; dal lunedì al sabato ore 10.30-21.00; domenica ore 16.00-18.00
Info e prenotazioni:06.442.36.382 - teatro@teatro7.it