Recensione di Ilda IppolitiIl luogo, il Teatro Stanze Segrete, è suggestivo di suo, la storia è quella di un musicista talentuoso e tormentato, la protagonista assoluta è la musica, quella colta, dolce e raffinata dei Notturni di Chopin e delle fughe di Bach, quella di Beethoven e dei quadri sinfonici di Mendelsson…
L’arte della Fuga di Roberto Garcia è un piccolo gioiello, un atto d’amore per la musica, la sua tecnica, la sua emozione. E il dilemma dal quale tutto parte e prende forma è proprio questo: la musica è forma o contenuto, tecnica o emozione?
Uno spettacolo delicato e pieno di vigore allo stesso tempo e su cui aleggia l’ombra di un grande pianista ed interprete bachiano, Glenn Gould, scomparso nel 1982. Sensibilissimo e geniale, Gould era particolarmente famoso per la straordinaria precisione delle sue interpretazioni pulite e cristalline, dai fraseggi veloci ed impeccabili ma sempre vibranti di grande immaginazione.
A condurci nel viaggio in questo mondo affascinante è Massimiliano Giovanetti, un interprete intenso e coinvolgente che veste con evidente passione i panni del pianista che tenta di spiegare alla sua giovane allieva, Claudia, il significato e la sostanza di questo linguaggio universale e bellissimo.
Insieme a lui ,in scena, Marta Scelli con il suo pianoforte a cucire, anzi, meglio, a ricamare, narrando, con ideali punti armonici, le scene di questo spettacolo toccante e suggestivo, costruito con grande maestria e sensibilità, un piccolo gioiello, appunto, come raramente se ne vedono, che certamente merita di esser visto e non solo dagli amanti della musica.
Ancora in scena fino al 19 dicembre e… ci si augura, ancora proposto nel maggior numero di teatri possibile.
L’ARTE DELLA FUGA
di Roberto Garcìa
con Massimiliano Giovanetti
Pianoforte e voce: Marta Scelli
Regia di Paolo Pasquini
Teatro Stanze Segrete
Via della Penintenza, 3 ( Trastevere )
tel. 06.6872690 / 3889246033
Botteghino: dalle 18,30 alle 21 consigliata prenotazione telefonica. Posti 40
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