giovedì 29 settembre 2011

Un mese di danza al Teatro Vascello: programma di ottobre 2011

1 - 2 ottobre
Motus Danza
DELLA TUA CARNE
coreografia Simona Cieri
soggetto e Sceneggiatura Rosanna Cieri
regia Rosanna e Simona Cieri
Danzatori: Veronica Abate, Martina Agricoli, Maurizio Cannalire, Simona Gori, Federica Morettini, Riccardo Pardini e con Simona Cieri

Il 14 Settembre 2000 viene giustiziato il giovane italo-americano Derek Rocco Barnabei. Ha 33 anni. La condanna a morte decisa da un tribunale della Virginia lo ritiene colpevole di aver ucciso la sua fidanzata, Sarah Wisnovsky in un giorno di settembre del 1993. Derek ha trascorso sette anni in carcere nella disperata ricerca di provare la sua innocenza. «Sono innocente... Alla fine la verità verrà a galla: continuate la mia battaglia». Queste le sue ultime parole.
Il lavoro usa simboli e metafore per suscitare una giusta scintilla di indignazione nei confronti di questo orribile crimine contro i diritti umani. Derek diviene così l’emblema di quella moltitudine di persone rinchiuse e rimosse dalle coscienze per le quali si considera legittimo pianificare un omicidio giudiziario. I “morti che camminano”, indipendentemente dal reato commesso, sono persone sane e coscienti che una giustizia asettica decide di annientare in nome di un presunto bene superiore. E il fatto di togliere la vita non è che l’atto catartico di una lunga serie di violazioni della dignità umana, un vero e proprio calvario che il condannato è costretto a subire. Per questo lo spettacolo di MOTUS va oltre e si addentra fin nell’oscuro mondo della tortura dove il criminale non è molto dissimile dal suo carnefice torturatore. Tutto questo avviene all’interno di società indifferenti che ignorano, o non vogliono sapere, che per migliaia di uomini e donne il tempo della vita corre più veloce e avvicina dolorosamente il momento in cui la vita non è più.
Su morte e annientamento è costruita la forza degli inetti. Mentre il terrore dirige la sua macabra melodia lo accompagnano urla strazianti, pianti di agonia, laceranti grida di dolore. L’espiazione della colpa legittima la barbarie.
Quando tutto sarà compiuto, non potendo piegare la tua mente, avrò fatto scempio della tua carne.

" Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento
o a punizioni crudeli, disumani o degradanti."
Articolo V della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948, firmata da 154 paesi.

A Derek e alla sua strenua battaglia per denunciare l’atrocità della pena di morte è dedicato lo spettacolo di MOTUS prodotto in collaborazione con la Fondazione Derek Rocco Barnabei

7 - 8 ottobre
Deja Donne - En-Knap
NOT MADE FOR FLYING
coreografia Simone Sandroni
Deja Donne: Martina La Ragione, Vladimir Ilich Rodrigues Chaparro, Tina Runko
EnKnap Group: Gyula Cserepes, Luke Dunne,  Ana Stefanec, Tamas Tuza
Luci  Arnaud Poumarat
Costumi Lenka Flory
Sound e Musica Drago Ivanusa
Tecnico suono: Omar Ismail
Assistente drammaturgia Jess Smith
Assistente Direzione Tanja Skok
Assistente al progetto Patrizia Becchetti  Judith Hummel
Foto Franz Kimmel

La compagnia DEJA DONNE nel 2010 e nel 2011 dirige un progetto di ricerca sviluppato in collaborazione con la Prof.ssa Katja Schneider (Università di Monaco), il Prof.re PierGiorgio Giacchè (Università di Perugia) ed il Kulturbüro di Monaco con Simone Schulte. E’ uno dei progetti speciali per il 2010 e 2011 della Regione Umbria ed è realizzato in coproduzione con il Theater im Pfalzbau Ludwigshafen, Teatro Muffathalle di Monaco, Foundation Nationales Performance Netz, la biennale internazionale DANCE di Monaco, il Teatro Stabile dell’Umbria, il Duncan Centre Conservatory di Praga e l’Istituto Emanat di Lubiana. La ricerca si svolge in Italia ed in Germania e porterà a risultati concreti sia per quanto riguarda la parte pratica che teorica.
La performance finale intitolata NOT MADE FOR FLYING sarà incentrata sugli impulsi e sugli stimoli creativi della danza degli anni ’80, in relazione con la società attuale, senza essere un evento auto celebrativo. La performance sarà ambientata nell’atmosfera tipica del lavoro di gruppo di quegli anni, dove il cosiddetto “pirate language”, linguaggio comune basato sull’inglese sgrammaticato, era il principale veicolo di comunicazione dei principi essenziali, arricchito da parole provenienti da tutte le parti.
Ci porterà indietro i rivoluzionari e tutti coloro che non erano assoggettati al sistema sociale
convenzionale. Ci darà fame di una nuova energia e di nuovi ideali, partendo proprio da quegli anni, così vitali, che ci scuoteranno dallo scetticismo e dall’apatia di oggi, ricordando che niente è dato e che ogni cosa va costruita. “Dacci oggi il nostro gancio quotidiano” diceva Gaston Bachelard. Questi saranno i principali temi della performance: ideali e frustrazioni, desideri e delusioni e anche il desiderio di sentirsi necessario come singolo all’umanità. Calvino direbbe: “in maniera leggera”, con umanità e soprattutto con humour e ironia. (Simone Sandroni)

Partners:  Ludwig - Maximilian University Munich/Germany, Universita degli Studi Perugia/ Italy, Theater im Pfalzbau Ludwigshafen, Nationales Performance Netz Foundation, DANCE 2010 Munich, Muffathalle Munich/Germania, Teatro Stabile dell ™Umbria/ Italy, Duncan Centre Conservatory Prague /Czech Republic, Emanat Institute Ljubljana 

La compagnia DEJA DONNE è finanziata dal Ministero per  i Beni e le Attività Culturali
Regione Umbria   città di Tuoro sul Trasimeno.
EN-KNAP Productions è finanziata dal Ministero della Cultura della Slovenia  e dalla città di Ljubljana

19 - 23 ottobre
Mistras/Mda Produzioni Danza
CASSANDRA
o del tempo divoratoda Omero, Eschilo, Euripide, Seneca
Jean Baudrillard e il contributo di Massimo Fini
drammaturgia Pozzi - Gatti
coreografie Aurelio Gatti
musica originale Daniele D'Angelo
costumi Livia Fulvio
con Elisabetta Pozzi, Hal Yamanouchi, e Carlotta Bruni, Rosa Merlino, Martina Armaro
Un nuovo lavoro dedicato alla figura di Cassandra, una tra le più enigmatiche e fragili del mondo classico‚con la straordinaria Elisabetta Pozzi - protagonista di una drammaturgia ricca di suggestione. Attraverso il mito di Cassandra si giunge all'idea una consapevolezza "solitaria" del percepire l'imminente ‚ quasi a suggerire l'esistenza di una empatia universale‚ in cui la tragedia non è quanto avviene‚ ma l' "impotenza" a comunicarlo.
Una messa in scena che prosegue l'esperienza di "Sorelle di Sangue – Crisotemi" e che si caratterizzata per l'uso di diversi codici espressivi‚ la musica‚ la danza e la parola – per restituire una lirica del tragico‚ scarna ed essenziale‚ in cui la contemporaneità "passa" attraverso l'interprete diventando significato del presente.
Profetessa inascoltata‚ ancora bambina‚ alla nascita di Paride predisse il suo ruolo di distruttore della città‚ profezia non creduta da Priamo ed Ecuba ma confermata da Esaco‚ interprete di sogni‚ che consigliò ai sovrani di esporre il piccolo sul monte Ida. Paride però si salvò e quando divenne adulto tornò a Troia per partecipare ai giochi e durante la competizione‚ fu riconosciuto dalla sorella‚ che chiese al padre e ai fratelli di ucciderlo‚ scatenando la reazione contraria e facendo ritornare il giovane Paride al suo rango originale di principe. Profetizzò sciagure quando il fratello partì per raggiungere Sparta‚ predicendo il rapimento di Elena e la successiva caduta di Troia. Ritenuta una delle più belle fra le figlie di Priamo ebbe diversi pretendenti. Quando il cavallo di legno fu introdotto in città‚ rivelò a tutti che al suo interno vi erano soldati greci‚ ma rimase inascoltata. Solo Laocoonte credette alle sue parole e si unì alla sua protesta‚ venendo per questo punito dal dio Poseidone‚ che lo fece uccidere da due serpenti marini assieme ai figli.

La figura di Cassandra, profetessa non creduta, mi ha sempre affascinato – dice Elisabetta Pozzi-  e nello stesso tempo turbato...Mi suggerisce la visione di un personaggio estremamente vivo che può arrivare ai giorni nostri per raccontarci qualcosa che ci riguarda molto da vicino. La consapevolezza (ora come allora ) degli errori commessi nel passato dai Padri ‚ la porta ad essere talmente cosciente e lucida sul futuro che avverte l'inadeguatezza del linguaggio per dire del vivere nel presente all'ombra della distruzione.
Questa nuova Cassandra è una donna contemporanea che attraverso un viatico " straordinario" ripercorre la veggenza inevitabile della conoscenza attraverso il mito e attraverso il racconto di questi si fa ella stessa Cassandra‚ ritrova le sue parole che pian piano diventano parole di oggi ‚ il racconto di un mondo in cui la proliferazione di una tecnologia spesso distruttiva annulla il futuro‚ elimina ogni visione e prospettiva .
29 - 30 ottobre
Compagnia Khorakhané Danza
TANGO NUDO
coreografia e regia Luciano Firi
Musiche di Kantango, Astor Piazzolla, Gotan Project, Tanghetto
Consulenza Musicale Christian Dario
Foto e  Video Ernesto  Mereu
Elaborazione Musiche di Marco Spanio - The Silent Sound
Light Disigner Andrea Grussu
Costumi di Giorgio Bagnoli 
In scena sette Danzatori
Ti avvolgo nel mio abbraccio e partiamo per questo Sogno –Unirico, offrendoci uno stimolo a guardare dentro di noi.
Energie Fluttuanti scorrono tra noi ispirate da ricordi incancellabili di come eravamo.
La coreografia non priva di qualche riferimento agli anni 40, vuole esprimere le relazioni tra esseri umani attraverso Amore, Passione, Dolore, Gioia, Malinconia, Erotismo evitando i “clichés” del tango, come il ballerino con la rosa in  bocca
Nel silenzio dell’attesa i danzatori danno vita a sogni e fantasie ch  prendono possesso della realtà  fondendosi le une con le altre, il respiro scandisce il tempo, segnala arrivi e partenze, lega uno all’altro nella memoria.
I corpi cadono e i movimenti di braccia tagliano, colpiscono, girano e scivolano nelle curve di linee sinuose che simbolizzano una frammentazione del tempo e dello spazio.
La musica va e viene e i loro respiri  si fondono nella  realtà dell’istante. Finalmente sentono
evocare la magia di terre lontane.
Il forte impatto visivo ed emozionale della danza è rafforzato dagli splendidi colori di luce che interagiscono nello spazio scenico.

Teatro Vascello
Via Giacinto Carini, 78 - Roma (Monteverde vecchio)
www.teatrovascello.it

Nessun commento: