DONNE CHE VOGLIONO TUTTO (e lo ottengono!) e uomini che non riescono a star loro dietro. Questo più o meno il concetto espresso dallo spettacolo di Rosario Galli in scena fino al 19 dicembre al Teatro dell’Orologio.
Il protagonista, autore e musicista disoccupato da tempo, ha una compagna, donna in carriera e un figlio avuto da un precedente matrimonio che è muto e comunica solo attraverso versi di canzoni suonati con diversi strumenti musicali. La stanca routine familiare viene però interrotta dall’arrivo di Marta, una vecchia fiamma e di Tina un’intraprendente tassista che porteranno lo scompiglio e molti radicali cambiamenti nella vita di tutti.
Il testo lascia trapelare fin troppo che è stato scritto da un uomo. L’autore (che è anche il protagonista della commedia) ci offre l’immagine di queste donne forti, volitive, disposte a tutto pur di ottenere quello che vogliono (un figlio in questo caso), che sovrastano, ineluttabili, i due due uomini della storia, che vivono in un mondo tutto loro fatto di ideali e riflessioni filosofiche, e dipinti come povere vittime sacrificali sull’altare dell’istinto femminile.
Marte contro Venere, dunque e Venere che stravince lasciando, per così dire, sul campo, morti e feriti. Su questa eterna lotta dei sessi non si fa che scrivere, piangere e ridere dalla notte dei tempi, da Adamo ed Eva appunto. Nel caso di "Donne che vogliono tutto” si ride e parecchio anche.
Il protagonista, autore e musicista disoccupato da tempo, ha una compagna, donna in carriera e un figlio avuto da un precedente matrimonio che è muto e comunica solo attraverso versi di canzoni suonati con diversi strumenti musicali. La stanca routine familiare viene però interrotta dall’arrivo di Marta, una vecchia fiamma e di Tina un’intraprendente tassista che porteranno lo scompiglio e molti radicali cambiamenti nella vita di tutti.
Il testo lascia trapelare fin troppo che è stato scritto da un uomo. L’autore (che è anche il protagonista della commedia) ci offre l’immagine di queste donne forti, volitive, disposte a tutto pur di ottenere quello che vogliono (un figlio in questo caso), che sovrastano, ineluttabili, i due due uomini della storia, che vivono in un mondo tutto loro fatto di ideali e riflessioni filosofiche, e dipinti come povere vittime sacrificali sull’altare dell’istinto femminile.
Marte contro Venere, dunque e Venere che stravince lasciando, per così dire, sul campo, morti e feriti. Su questa eterna lotta dei sessi non si fa che scrivere, piangere e ridere dalla notte dei tempi, da Adamo ed Eva appunto. Nel caso di "Donne che vogliono tutto” si ride e parecchio anche.
Lo spettacolo giocato su una comicità leggera ma non troppo diverte con gusto ma lasciando spazio alla riflessione. Con un occhio alla filosofia ed uno alla critica televisiva, la vicenda si dipana in un crescendo rossiniano in cui emergono, esilaranti i battibecchi tra il padre (Rosario Galli) che parla e il figlio (Gabriele Galli) che suona, i duetti del protagonista con la compagna (Pia Engelbert) e l’ex amante (Patricia Vezzulli) e gli interventi della tassista (Danila Stalteri) che ricordano la “coatta" Claudia Gerini in Viaggi di Nozze di Verdone col suo “famolo strano”.
Bravi ed affiatati tutti gli interpreti molto apprezzati per il grande spirito e il senso dell'ironia con i quali raccontano vizi e virtù dei loro personaggi.
Bravi ed affiatati tutti gli interpreti molto apprezzati per il grande spirito e il senso dell'ironia con i quali raccontano vizi e virtù dei loro personaggi.

Apprezzata anche la regia di Luigi Russo che mantiene un ritmo frizzante e dinamico con trovate felici come la scena della notte di fuoco dei personaggi raccontata attraverso un esilarante gioco di ombre cinesi.
Lo spettacolo resta in scena fino al 19 dicembre 2010.
TEATRO DELL’OROLOGIO
Via de’ Filippini, 17 - Roma
Tel. 06.6875550
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